Nel laboratorio di biologia dell'università c'era una riposante penombra. Al tavolo posto sotto la grande lavagna coperta da un intrigo di formule chimiche, 4 professori erano impegnati in una partita di poker. Uno dei 4 era uno dei massimi esperti mondiali di biologia, ma anche gli altri 3 erano scienziati famosi in tutto il mondo. Indossavano tutti e 4 il regolamentare camice bianco e gli occhiali dorati.
La porta sulla destra della lavagna si aprì ed un giovane assistente entrò trafelato nel laboratorio, richiudendo subito la porta.
"Scusi, professore.....", disse con voce preoccupata.
Il massimo biologo mondiale sollevò gli occhi dalle carte.
"Che c'è?", chiese infastidito.
"Scusi se la disturbo, ma la situazione si va facendo critica ed io non so più cosa dire".
"Sono impazienti?", chiese il prof con una vena di ironia nella voce.
"Altro che impazienti. Se torno di là senza qualche notizia, come minimo mi prendono a calci", osservò l'assistente preoccupato.
"Che rompipalle", fece il prof alzando gli occhi al cielo.
Uno degli altri scienziati posò le carte, si versò una generosa dose di Cherry, quindi si rivolse al prof.
"Dai, non hanno tutti i torti. Sono 3 mesi che aspettano di sapere cosa contiene la carota".
"In effetti, qualcosa dobbiamo dire, non hanno torto", ammise il prof.
"E non possiamo neanche dire che abbiamo passato questi mesi giocando a poker. Io sono per la carotina", propose l'altro scenziato.
"Io non arrischierei tanto", disse il terzo giocatore di poker, alzandosi. "Abbiamo detto che il caffè contiene caffeina e se la sono bevuta. Poi ci siamo allargati col tè, dicendo che contiene teina e nessuno ha sollevato obiezioni. Se ce ne usciamo con la carotina, secondo me mangiano la foglia e ci fanno a fettine.
Un silenzio di tomba invase la sala. I 4 scienziati videro per un attimo la loro tranquilla ed agiata esistenza in serio pericolo.
"Che ne dite del carotene? Suona bene, è moderno", propose il secondo scienziato sorseggiando il suo ottimo cherry.
Il prof lo guardò assorto.
"Non male, decisamente non male: carotene. Mi piace, ma temo non basti, suona troppo semplice: dopo cafffeina e teina, dobbiamo dargli qualcosa di più complesso".

Nella mezz'ora seguente i 4 migliori cervelli dell'università, messe da parte le carte da poker, cercarono un'alternativa valida al carotene, senza però trovare nulla di decente.
Alla fine l'assistente, vagamente imbarazzato, fece sentire la sua voce.
"Chiedo scusa...."
"Che vuoi?", chiese il prof distrattamente.
"Avrei un'idea".
I 4 cervelloni lo guardarono con aria di sufficienza. Il secondo posò il bicchiere ormai vuoto.
"Tu un'idea?", disse dubbioso all'assistente.
"Dai, parla", disse con magn...

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Io Dubai,
Tu Dubasti,
Egli Dubò

RAC 1, RAC 2, RAC 3........

La prova dell'esistenza di un complotto dei medici contro le penne a sfera.
Avete notato che tutti i medici parlano dell'igiene orale, ma nessuno parla di quello scritto?

Se il motore è guasto, la colpa è sicuramente delle marce

Meglio essere spettinato che sputtanato
Meglio essere sputtanato che sputtamorto

Lo schiaffo del soldato non puoi giocarlo da solo.
puoi giocarlo anche in molti
Se lo giochi in due siete scemi tutti e due.

"Dimmi, tu che conosci i segreti più arcani, tu che compendi in te tutto lo scibile: Dio c'è?"
"No".
"Sei sicuro?"
"Sicurissimo, il venerdì non viene mai in ufficio".

Petrarca, come noto, aveva una passionaccia per la bella Laura, ma non osava dichiararsi, essendo molto timido. Allora chiese aiuto a due suoi amici, che non brillavano per intelligenza, ma erano assai disponibili.
"Ragazzi, dovete aiutarmi", disse un giorno ai due.
"Ma certo"
"A disposizione", esclamarono i due, lieti di poter aiutare un amico.
Petrarca si guardò le scarpe, imbarazzato, poi si decise.
"Dite a Laura che l'amo".

i due amici si guardarono, stupiti.
"Tutto qua?"
"Si, tutto qua", confermò il grande poeta.
I due amici si guardarono, poi si misero a urlare: "All'aura. Chell'amo".
Il Petrarca andò su tutte le furie. "Ma allora è vero che non capite un tubo. Che cavolo avete capito?"
"Perché? Non è quello che volevi?"
"Ma no. Voi conoscete Laura, vero?"
"Certo che la conosciamo", rispose uno dei due, piccato.
"Bene. Quello che dovete fare è molto semplice, dovete andare da Laura e dirle che l'amo. Avete capito adesso?"
"Certo che abbiamo capito".
"Sei tu che non ti spieghi bene".
Detto fatto, i due volenterosi cercarono Laura, la trovarolo e la fermarono. Petrarca, nascosto dietro un cespuglio, osservava ansioso la scena.
"Laura, dobbiamo dirti una cosa", esclamorono i due.
"Cosa?", chiese Laura curiosa.
"Chellamo", urlarono i due all'unisono.

E fu così che il Petrarca perse l'occasione di dichiararsi a Laura. In compenso, però, trovò lo scopo della sua vita: riuscire a prendere i due ex amici e impiccarli al più alto albero della zona.

Edited by cavolpedia - 24/6/2014, 11:57

Rivolgiti al più grande massaggiatore italoamericano: Tony Ficante